Sarà capitato a tutti di osservare il proprio gatto rotolarsi in giardino e vederlo masticare dell’erba. È opportuno però fare alcune considerazioni riguardo al tipo di erba che piace al gatto.
L’erba che mangia il gatto è il pabio, una pianta erbacea stagionale nel nostro territorio che si sviluppa un po’ ovunque sui nostri prati di casa dalla foglia lunga e sottile. Quest’erba viene mangiata dal gatto soprattutto in caso di disturbi gastro intestinali: il gatto mangia l’erba per indursi il vomito per eliminare sostanze sgradite all’interno dello stomaco come, per esempio, boli di pelo; una volta raggiunto lo scopo il gatto smette di mangiare l’erba e continua la sua attività quotidiana.
È importante quindi non confondere i termini quando parliamo di “erba per gatti” ed “erba gatta”
LA NEPETA
Il suo nome scientifico, “Nepeta Cartaria” si deve a Gaio Plinio Secondo, scrittore romano, che con questo nome indicava una pianta aromatica proveniente dall’antica città di Nepi, in Etruria (oggi provincia di Viterbo), che stimolava in modo eccitativo i gatti (cattus o cathus, cioè dei gatti, relativo ai gatti).
L’erba gatta è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae; a questa stessa famiglia appartengono le classiche piante aromatiche che utilizziamo quotidianamente in cucina: melissa, maggiorana, salvia, rosmarino e menta. Anche a questo proposito proprio per la somiglianza delle sue foglie con quella della menta la Nepeta viene soprannominata “menta dei gatti”.
La pianta ha delle sostanze attive che sono contenute all’interno degli oli essenziali:
Nepetalattone ed epinepetalattone (terpenoidi): è il principio attivo più presente, ed è anche quello che stimola i sensi dei gatti. Dopo 6-8 settimane di vita i gatti sembrano sviluppare questa particolare sensibilità, annusano e assimilano la sostanza per via vomeronasale, agendo a livello cerebrale.
Il Nepetalattone sembra essere simile al feromone prodotto dagli stessi gatti, e sembra essere questo il motivo di attrazione.
Cariofillene (un sesquiterpene biciclico): poteri antinfiammatori, analgesici e ansiolitici
Timolo (un fenolo monoterpenico) e carvacrolo: potere antiossidante, contenuto anche nel timo appunto
Canfora è un terpene e agisce come sedativo ed analgesico
Pulegone (un chetone monoterpenico) si trova anche nella menta piperita e fornisce profumo.
Oltre all’olio essenziale, l’erba gatta contiene anche flavonoidi, saponine e tannini; sostanze che trovano largo uso anche nella fitoterapia grazie alle sue proprietà diuretiche e depurative e, vengono utilizzati in botanica nella lotta ecologica ai pidocchi delle piante.
Per quanto riguarda il micio invece le proprietà sono essenzialmente legate alla presenza del Nepetalattone sostanza che potrebbe essere paragonata alla droga e che, funziona non solo sui nostri gatti domestici ma anche sui felidi selvatici.
EFFETTI DELLA NEPETA SUL NOSTRO MICIO
La nepeta grazie al suo principale olio essenziale è fonte di stimolazione per tutti i sensi del felino; se si ha la possibilità di avere un piccolo giardino si può pensare di piantare delle piante di nepeta da poterle avere sempre a disposizione.
Gli effetti dell’olio essenziale sui felidi possono essere veramente diversi in base anche all’indole del gatto ma, in linea di massima sarà possibile osservare il gatto con dei comportamenti base:
strofinamento del muso contro le foglie e contro il fusto con il tipo atteggiamento del “flemen”
Sdraiarsi a terra (ribaltamento) rotolandosi sulla schiena e girandosi da un lato all’altro con espressione compiaciuta e, dove possibile, questo rotolamento può essere fatto direttamente nella pianta stessa in modo tale che lo sfregamento rilasci nell’ambiente l’olio essenziale. Questo momento eccitativo è piu marcato nei giorni immediatamente successivi al taglio della pianta.
Iniziare a fare le fusa;
Correre, saltare e giocare con sorprendente energia, spesso producendo bizzarri miagolii.
Questa sorta di comportamento dapprima di tranquillità e poi di eccitamento di solito ha una durata variabile che si conclude però intorno ai 20 minuti poi, il gatto si stufa e ha un periodo di massima tranquillità (periodo refrattario) della durata di circa un’ora e, solo dopo tornerà alle sue faccende quotidiane.
In alcuni casi però, lo stato eccitativo e la continua stimolazione, possono indurre il gatto ad avere dei comportamenti addirittura aggressivi verso di noi e verso gli altri animali anche perché, recenti studi hanno evidenziato la possibilità che possa indurre situazioni “allucinogene” come una vera e propria droga e per questo il gatto nel momento clou dell’eccitazione non riconosce i suoi coinquilini.
Gli esperimenti sul campo hanno però evidenziato la possibilità che alcuni gatti siano piu sensibili agli altri oli essenziali arrivando addirittura ad essere piu sedati che eccitati.
UTILIZZO
In medicina veterinaria e quindi anche nello studio del comportamento felino, la nepeta viene impiegata come sostanza ricreativa e quindi inserita in una serie di attività che si possono fare con il gatto.
La versione secca della pianta viene utilizzata all’interno dei giochi per i gatti per tenerli impegnati durante il giorno. Si può utilizzare la versione secca che si trova in commercio in tutti i negozi di animali quando non possiamo avere la possibilità di averla fresca in casa.
Si può utilizzare l’erba fresca per limitare marcature inappropriate, basta strofinare l’erba sui tiragraffi per evitare che il micio si accanisca su divani, tappeti e tende. I veterinari consigliano anche di utilizzarla come esca per far entrare il gatto nel trasportino e tenerlo tranquillo durante i viaggi in macchina.
Non ci sono studi scientifici che indicano la possibilità che il gatto ne diventi dipendente ma, la pianta può dare assuefazione per cui, è bene fornire il prodotto con moderazione
A cura della Dott.ssa Buso Deborah




