Immaginate di dover cambiare all’improvviso amici, casa e città: sentite lo stress arrivare in ogni fibra del vostro essere?
Ecco, ora moltiplicate questa sensazione per 100, saprete così quello che prova il vostro gatto durante un trasloco.
Il cambio di casa è un momento molto delicato per il nostro amico e per il suo umano: il gatto si abituerà alla nuova casa?
Eviterà di fuggire per tornare nella sua vecchia dimora?
Innanzitutto occorre sapere che il gatto è un animale territoriale che ama la routine e i propri spazi. Ama vivere l’ambiente che conosce e che per lui è familiare, poiché in tal modo percepisce di essere al sicuro. Se inaspettatamente si trova in un ambiente che non ha mai potuto esplorare prima d’ora, sarà più facilmente ansioso o preoccupato.
I nostri amici felini non gradiscono in generale i cambiamenti: lavori di ristrutturazione o nuovo arredamento in casa possono creare stress e conseguentemente spruzzi d’urina nei gatti residenti, per marcare il loro territorio.
Ecco perchè il nostro amico potrebbe esibire comportamenti inappropriati sì ma del tutto normali e dovuti al nuovo ambiente; e che solo se si prolungano nel tempo, necessitano di monitoraggio da parte del medico veterinario.
Non punite mai micio, rischiate di aggravare la situazione!
È essenziale che, sia prima che dopo il trasloco, voi forniate tutte le attenzioni necessarie al vostro amico, in modo tale che possa sentire meno questo stress.
Dehasse, argomenta che micio vive una situazione di ‘ forte stress’ quando è in un ambiente sconosciuto, anche se con i caregivers.
Parola d’ordine? prepararsi con largo anticipo.
Ma come fare per prevenire lo stress? Assicurare a micio tutte le risorse di cui necessita e introdurlo nel nuovo ambiente in modo graduale e prestando molta attenzione.
Il trasportino viene visto dal nostro amico come qualcosa di negativo, solitamente associato alle visite veterinarie. Secondo J.Dehasse nella testa del nostro amico l’equazione che ne deriva è questa:
trasportino= costrizione+ auto+ veterinario+ etc
insomma solo esperienze negative! Cambiamo il pensiero che il nostro amico ha di questo oggetto!
Lasciamo a disposizione di micio il suo trasportino e, se possiamo, personalizziamolo con coperte e giochi preferiti, affinché la percezione di esso si modifichi diventando un luogo di riposo.
Abituiamo quindi con largo anticipo e prima del trasloco micio al trasportino.
Anche se esistono vari modelli in commercio, per i gatti molto sensibili utilizziamo quelli in plastica o in metallo, più robusti, rigidi e stabili e il nostro amico si sentirà più a proprio agio! I trasportini in metallo aventi una rete sono completamente aperti, quindi il gatto non si sentirà al sicuro, ma applicando copri-trasportini o asciugamani micio sarà più sereno!
Una volta che ci rendiamo conto che l’animale vede il trasportino come un nascondiglio, procediamo all’abituazione ai viaggi in macchina in previsione del trasloco. Agite con gradualità e rispettiate i tempi di micio; non importa quanto ci vorrà, l’importante è riuscire a fare sentire il nostro amico sicuro e a proprio agio quando viaggia in macchina, affinché non li associ a qualcosa di pauroso! Anche micio, proprio come noi, ha bisogno di tempo per adattarsi alle cose nuove.
Per evitare che il gatto, stressato e impaurito, fugga, prima del trasloco si può dotare di un microchip controllando che sia aggiornato.
Ma perché il nostro amico potrebbe voler ritornare nella vecchia dimora? Non sono poi così rare le volte in cui fugge per andare nel vecchio luogo di domicilio. Dice Dehasse che micio ha una bussola biologica che gli permette di percepire un campo magnetico molto ampio e di orientarsi per lunghe distanze. E, se ci pensiamo un momento, quest’abilità è spettacolare, perché l’impresa di riuscire a tornare alla ‘tana’ presuppone l’esistenza di riferimenti spaziali che il nostro amico deve memorizzare. Micio, quindi, agisce semplicemente come noi: memorizza informazioni uditive, olfattive, visive e crea delle mappe cognitive.
Prima del trasloco confiniamolo in una piccola camera della vecchia casa fornita di oggetti a lui familiari, usiamo feromoni per tranquillizzarlo e, cosa importante, quando imballate i mobili fatelo senza la presenza di micio. Questi accorgimenti diminuiranno il bagaglio di stress del nostro amico.
Nella nuova casa: – Diamo il benvenuto a micio soltanto a trasloco completato. – Prepariamo una camera contraddistinta da pace e da tutte le risorse di cui micio ha bisogno. – Forniamo supporto a micio guidandolo nella esplorazione di ogni singola camera, perlustrazione del nuovo ambiente e degli oggetti presenti e premiandolo sempre . – Solo dopo queste fasi rendiamo disponibile la nostra casa a micio.
Se avete la possibilità, portate con voi oggetti significativi per lui della precedente casa. – Qualora prendiate la decisione di farlo uscire, abituiamolo prima per un lungo periodo di tempo dentro casa, successivamente guidiamolo all’esterno con gradualità e iniziando con pochi minuti al giorno. Insegniamo a micio qual è il proprio nome e di conseguenza a rispondere ad esso. – Fissiamo una routine invariabile per le uscite esterne, poiché, così si svilupperà un’abitudine associata all’orario.
Mostriamo al micio le sue risorse, in modo che sappia dove si trovano.
Il gatto, entrato nella camera della nuova casa, potrebbe nascondersi sotto il letto e non uscire per molto tempo: questo comportamento, chiamato ‘coping’, è perfettamente normale nel nostro amico, poiché è una strategia di adattamento volta a controllare una situazione difficile.
Durante i primi giorni nella nuova accogliente casa, alcuni eventi, come temporali o fuochi d’artificio, sono fonte di stress per il nostro amico, meglio allora tenerlo dentro casa, protetto e al sicuro!
Idealmente, prima di far esplorare al nostro amico ‘il vasto mondo’, dovreste tenerlo chiuso nella nuova casa per circa un mese in modo che si abitui con più facilità.
I diffusori ambientali potrebbero tranquillizzarlo, ma è essenziale che la nuova casa sia dotata di quell’arricchimento ambientale tra cui giochi (meglio se già suoi) nascondigli etc, che servono per il benessere del nostro amico.
Se amate la floriterapia Walnut e Honeysuckle rappresentano un valido aiuto (sempre in accordo con il veterinario!)
La chimica, da sola, non serve; ricordate invece sempre che l’amore e il buon senso dell’amico umano possono fare miracoli!
Celeste Piantadosi – Consulente in Cultura FelinaⓇ certificata