Per noi umani, un trasloco è spesso un misto di eccitazione e stress logistico. Ma per un gatto cosa significa e quali emozioni scatena un trasloco? Come spesso descritto nei nostri articoli, il gatto è un animale territoriale, pertanto, dal punto di vista etologico, un trasloco può rappresentare per Micio un evento potenzialmente traumatico che scuote le fondamenta stesse della sua percezione del mondo: il suo territorio, le sue routine, la sua sicurezza. Comprendere la psicologia felina è il primo passo fondamentale per aiutare il nostro amico a quattro zampe ad affrontare questo cambiamento nel modo meno stressante possibile, applicando alcune strategie pratiche, utili per gestire al meglio la transizione sia prima che dopo l’arrivo nella nuova casa.
Il gatto: animale territoriale e abitudinario per eccellenza
Il concetto di “casa” per un gatto va ben oltre il semplice tetto sopra la testa. È il suo territorio, uno spazio definito, mappato sensorialmente attraverso marcature olfattive, deposte su oggetti e spazi della casa tramite strofinamenti del corpo e graffiature e che permettono al gatto di rilasciare il proprio odore (potremmo dire la propria “firma”) all’interno dell’ambiente nel quale vive, compresi noi umani. Questo territorio quindi non è solo un luogo fisico, ma un’estensione della sua identità, fonte di sicurezza, di risorse essenziali quali cibo, acqua, luoghi di riposo sicuri e di prevedibilità. Il gatto investe energie considerevoli nel pattugliare, marcare e conoscere ogni angolo del suo ambiente.
Se ciò non bastasse, il gatto è inoltre una creatura profondamente abitudinaria. La routine quotidiana legata ad esempio agli orari dei pasti, ai momenti di gioco, ai cicli di sonno-veglia o alle interazioni sociali prevedibili con i proprietari, fornisce una struttura temporale che rafforza il suo senso di controllo e sicurezza. Qualsiasi cambiamento significativo da queste routine consolidate può generare stress. La prevedibilità dell’ambiente e degli eventi è cruciale per il suo benessere psicologico.
Un trasloco, quindi, colpisce entrambi questi aspetti fondamentali, in quanto sradica il gatto dal suo territorio conosciuto e sicuro e inevitabilmente sconvolge le sue preziose routine. Questa doppia minaccia alla sua stabilità è la ragione principale per cui i traslochi sono così stressanti per i felini.
Il caos del trasloco: un attacco ai sensi felini
Immaginiamo ora le fasi del trasloco dal punto di vista del gatto. L’ambiente familiare inizia a trasformarsi in modo allarmante:
- Comparsa di oggetti estranei: scatoloni vuoti e pieni appaiono ovunque, alterando la mappa mentale del territorio e riducendo gli spazi aperti o, al contrario, creando nascondigli percepiti come non sicuri perché instabili o temporanei.
- Rumori insoliti e forti: il suono del nastro adesivo che si srotola, il trascinamento di mobili pesanti, voci sconosciute e più alte del normale, trapani, martelli… tutto contribuisce a creare un ambiente sonoro caotico e imprevedibile, estremamente stressante per l’udito sensibile del gatto.
- Scomparsa di punti di riferimento: mobili familiari, tiragraffi, cucce e altri oggetti che portano le sue marcature olfattive rassicuranti iniziano a sparire, portando via con sé elementi fondamentali della sua sicurezza e controllo territoriale.
- Intrusione di estranei: la presenza di persone sconosciute come traslocatori o amici e parenti che aiutano, che si muovono rapidamente, che maneggiano oggetti e invadono lo spazio personale del gatto, è percepita come una grave minaccia territoriale. Il gatto non capisce le loro intenzioni e può sentirsi braccato o in pericolo.
- Cambiamenti nella routine dei proprietari: anche l’umore e il comportamento dei familiari umani cambiano. Siamo stressati, indaffarati, meno disponibili per le coccole o il gioco negli orari consueti. Il gatto percepisce questa tensione e la mancanza di attenzioni, il che aumenta ulteriormente la sua ansia.
Questo sovraccarico sensoriale e la perdita di controllo sull’ambiente possono scatenare una serie di stati emotivi negativi quali paura intensa, ansia acuta, confusione, frustrazione e un profondo senso d’insicurezza. Questi stati ansiosi possono spesso manifestarsi attraverso comportamenti specifici come ad esempio nascondersi insistentemente in luoghi nascosti, vocalizzazioni eccessive (miagolii lamentosi o aggressivi), perdita di appetito, tentativi di fuga, grooming eccessivo, aggressività (verso persone o altri animali) o eliminazioni inappropriate fuori dalla lettiera, segnalando il forte disagio vissuto.
Strategie pre trasloco: come preparare il gatto al cambiamento
La preparazione è fondamentale per mitigare lo stress. Ecco alcuni accorgimenti da adottare nelle settimane e nei giorni precedenti il trasloco:
- Abituazione graduale: introdurre gradualmente gli elementi del trasloco, ad esempio lasciare gli scatoloni vuoti a disposizione qualche settimana o giorno prima, permettendo al gatto di esplorarli e magari usarli come gioco o nascondiglio, rendendoli meno minacciosi.
- Abituazione al trasportino: fondamentale è abituare il gatto al trasportino (fattore importante in generale, anche per altre necessità di spostamento di Micio). Anche in questo caso è bene lasciare il trasportino a disposizione del gatto già con qualche settimana di anticipo e non tirandolo fuori solo al momento della partenza, in modo da renderlo un oggetto familiare e positivo. Lasciamolo aperto in una stanza con dentro una copertina col suo odore, magari invogliandolo ad entrare mettendo all’interno un paio di snack o un giochino e abituiamo il nostro gatto a restare dentro inizialmente solo pochi istanti poi, gradatamente, sempre di più, fino a sollevarlo, fargli fare qualche giro e successivamente portandolo anche in auto per qualche breve tratto che potremo allungare, sempre per gradi, premiandolo quando lo vediamo tranquillo, in modo che lo percepisca come un luogo sicuro e non lo associ solo a eventi sgradevoli.
- Mantenere la routine: per quanto possibile, mantenere invariati gli orari dei pasti, del gioco e delle coccole fino all’ultimo. Questo fornirà un’ancora di stabilità nella confusione crescente dei giorni del trasloco.
- Creare una “stanza sicura”: identificare una stanza che sarà l’ultima ad essere smontata, meglio ancora se quella di preferenza di Micio. Qualche giorno prima del trasloco, trasferire lì tutte le risorse essenziali del gatto come ciotole di cibo e acqua, la lettiera pulita, le cucce, i giochi preferiti, i tiragraffi. Questa stanza diventerà il suo rifugio sicuro durante le fasi più caotiche.
- Consulto veterinario: nel caso di gatti particolarmente ansiosi, paurosi o davvero molto tolleranti al cambiamento e alle novità, è consigliabile chiedere il parere del proprio veterinario di fiducia sulla possibilità di utilizzare integratori calmanti, sempre e solo sotto prescrizione e controllo medico.
Il giorno del trasloco e l’arrivo nella nuova casa
È arrivato il fatidico giorno “X”, nel quale dobbiamo dire addio alla vecchia casa. Il post trasloco è un altro momento critico. Ecco alcuni consigli su come rendere meno traumatico l’arrivo nella nuova casa e facilitare ambientamento:
- Isolamento sicuro: quando ancora nella vecchia casa, il giorno stesso del trasloco, lasciare il gatto nella “stanza sicura” preparata in anticipo, con tutto il necessario e avvertiamo i traslocatori di non aprire quella camera, per evitare fughe accidentali o di spaventare improvvisamente Micio. Entriamo noi ogni tanto per un controllo rassicurante.
- Trasporto protetto: Una volta arrivato il momento della partenza, far entrare il gatto nel suo trasportino accogliente e familiare e posizionarlo al sicuro in auto con i membri della famiglia (evitando di fargli fare il viaggio nel camion del trasloco). Se il gatto non ama guardare fuori ma gradisce una sensazione di maggiore protezione dall’esterno, possiamo coprire parzialmente il trasportino con un telo, in modo che passi l’aria ma riducendo così gli stimoli visivi e attutendo i rumori.
- Una “nuova stanza sicura”: Una volta arrivati nella nuova casa, la prima cosa da fare è allestire anche qui una “stanza sicura” analoga a quella vecchia, trasferendo immediatamente lì tutte le risorse e gli oggetti familiari del gatto (lettiera, ciotole, cuccia, giochi ecc). Introdurre il gatto in questa stanza prima che inizi il caos dello scarico di mobili, scatoloni e valigie.
- Introduzione graduale al nuovo territorio: lasciare il gatto nella sua nuova stanza sicura per i primi giorni o comunque per un tempo sufficiente all’ambientamento di Micio, a seconda del suo livello di stress. Quando sembra più tranquillo, facciamolo uscire dalla stanza gradualmente, permettendogli di esplorare il resto della casa uno spazio per volta, senza mai forzarlo e assicurandosi che possa ritirarsi nella sua stanza sicura se si sente sopraffatto. Possiamo inoltre stimolare l’esplorazione dei nuovi spazi lasciando qua e là qualche snack o sacchettino odoroso da ricercare, utile anche come gioco per creare associazioni positive col nuovo ambiente. Per lo stesso motivo, è importante ritagliare quotidianamente dei momenti di gioco interattivo col nostro gatto, sia nella stanza sicura che quando esce in esplorazione. Utilizziamo il gioco a cannetta, da far scorrere sopra, sotto o lungo i mobili, dietro le porte, per invogliare la sua curiosità, creare legame anche nella nuova casa e fargli prendere confidenza col nuovo territorio attraverso l’appagamento del gioco.
- Diffondere odori familiari: aiutiamolo a familiarizzare col nuovo ambiente lasciando in giro per la casa oggetti a lui conosciuti e che hanno il suo odore come cuccette, copertine, tiragraffi, teli, giochini che non avremo lavato apposta prima della partenza, in modo da non cancellare i suoi riferimenti olfattivi e creiamo quanti più spazi accoglienti per Micio, dove possa accoccolarsi comodo e al sicuro. Evitiamo pulizie profonde con detergenti forti nei primi giorni dopo il trasloco, sempre per non cancellare le tracce olfattive familiari o quelle che il gatto stesso inizierà a depositare.
- Ristabilire le routine: Riprendere al più presto gli orari consueti per pasti, gioco e interazioni. La prevedibilità è la chiave per ricostruire un senso di normalità.
- Pazienza ed empatia: un trasloco è innegabilmente una fonte di stress significativo per un gatto, data la sua natura territoriale e il suo bisogno di stabilità. Tuttavia, comprendendo le sue esigenze e mettendo in atto strategie mirate, possiamo trasformare un evento potenzialmente traumatico in una transizione gestibile.
Ricordiamo che il nostro ruolo è quello di essere la sua base sicura, la sua fonte di prevedibilità in un momento di grande cambiamento. Teniamolo monitorato nelle settimane successive al trasloco e se notiamo comportamenti anomali persistenti, consultiamo un veterinario o un Consulente in Cultura Felina per comprendere la fonte di stress e intervenire adeguatamente per il benessere del nostro gatto.
Valeria Altamura – Consulente in Cultura Felina®️ – Milano est, Milano nord e Monza e Brianza e zone limitrofe