Il gatto è un animale profondamente differente dall’uomo e molto diverso anche dalla maggior parte di tutti gli altri componenti del mondo animale. Ciò che accomuna tutti, nessuno escluso, è il ciclo della vita: si nasce, si cresce, ci si invecchia e si muore.
La vita che facciamo, quanto e come ci alimentiamo, dove viviamo e, ultima ma non per importanza, la nostra genetica, formano l’individuo che siamo ma anche come invecchiamo.
La scienza e la medicina evolvono grazie all’uomo e di questo ne giovano anche gli animali domestici o liberi accuditi, poiché grazie all’intervento medico-veterinario la vita media di cani e gatti si sta allungando, così come quella dell’uomo. S-fortunatamente viviamo mediamente ancora più noi di loro: fortunatamente perché possiamo accompagnarli per tutta la loro vita, senza doverci preoccupare di lasciarli “soli” e sfortunatamente perché a noi rimane la sofferenza di vederli andare via.
Per ciò che riguarda il gatto, attualmente si considera “anziano” una volta superati gli 11 anni e “geriatrico” quando supera i 15 anni.
Con l’avvicinarsi di queste fasi della vita, probabilmente noteremo dei cambiamenti fisici e comportamentali e ad ognuno di essi dovrebbe corrispondere un’attenta osservazione e cura da parte del proprietario, ma soprattutto un consulto del medico veterinario di fiducia.
Anche per questo è importantissimo che il gatto fin da giovane sia abituato positivamente e con costanza al trasportino, al trasporto e al veterinario.
I gatti sono hanno una tempra davvero incredibile, e quelli in età geriatrica non sono da meno! Sono dei veri campioni a sopportare dolori e nascondere problematiche.
L’aspetto clinico dev’essere alla base di ogni valutazione, anche comportamentale, poiché prima di poter agire con modifiche ambientali o di routine del gatto bisogna sempre escludere eventuali cause fisiche. In alcune malattie, tipiche dell’età anziana, sono osservabili cambiamenti anche comportamentali come conseguenza diretta. Sintomi come sete e minzione aumentate possono essere dati dal diabete, mentre disorientamento/irritabilità/agitazione/inappetenza possono essere legati ad una forma di demenza senile.
La demenza senile felina, o sindrome da disfunzione cognitiva, è data dall’invecchiamento cerebrale e generalmente si manifesta in età geriatrica. Le cause sono per lo più sconosciute ma su base genetica e i sintomi comprendono cambiamenti comportamentali che, però, sono in comune con altre malattie, non cognitive, che vanno necessariamente escluse.
I sintomi comprendono: scarsa auto-pulizia, disorientamento, cambiamento del ritmo sonno-veglia, urine e feci fuori dalla lettiera, miagolii notturni, attività fisica ridotta e apatia, confusione spazio-temporale, modificato interesse per il cibo, irritabilità, aggressività o, viceversa, maggiore ricerca di contatto e rassicurazione. La demenza felina non può essere curata ma può essere gestita nel miglior modo possibile, rendendo l’ambiente semplice ma completo, per quanto possibile senza fonti di stress, evitando cambiamenti improvvisi, stimolando il gatto e così facendo rallentando i processi d’invecchiamento cognitivo.
La diagnosi di demenza può e dev’essere fatta solo dal medico veterinario!
Alcuni cambiamenti, invece, sono normalmente collegati al fisiologico invecchiamento.
Nel gatto anziano, ad esempio, è possibile riscontrare la riduzione di alcuni sensi come olfatto, gusto e maggiormente udito e vista. Possono riscontrarsi problematiche orali/dentali, digestive nonostante il cibo sia sempre quello abituale, difficoltà ad urinare/defecare, problemi cutanei o legati ad un abbassamento generale delle difese immunitarie. Unghie fragili, che si sfaldano, e non più retrattili. Problematiche legate a stress cronico e minore capacità di adattamento, ma anche dolori osteo-articolari che inibiscono alcuni movimenti abituali, come il salto.
I cambiamenti comportamentali, più o meno legati a quelli fisici, possono essere: minore attività generale, dei comportamenti giocosi, di auto-pulizia (grooming) o di caccia, minor attitudine all’esplorazione e riduzione dell’appetito o interesse generale al cibo, aumento delle ore di sonno.
Spesso, sintomo di alcune difficoltà sensoriali, possiamo riscontrare anche aumento del senso d’insicurezza, minore propensione al contatto fisico o socievolezza, maggiore necessità e attaccamento al proprietario, disorientamento e maggiori vocalizzazioni/miagolii, anche nelle ore notturne. Molti dei comportamenti che per noi possono risultare problematici sono spesso richieste di attenzioni o di aiuto.
Per le problematiche comportamentali di cui sopra, che possono subentrare a quest’età, è utile contattare un Consulente in Cultura Felina ® che potrà aiutarvi a dare supporto al vostro gatto in difficoltà.
La cura del gatto anziano
In sostanza, come per gli umani, l’età anziana è il momento della vita nel quale si ritorna un po’ bambini e si necessità di più cure ed attenzioni. I nostri animali domestici non parlano e hanno bisogno di essere monitorati per poter notare i cambiamenti di cui sopra e i segnali d’allarme.
Come detto, innanzitutto andrà aumentata la frequenza dei contatti con il veterinario.
Bisognerà curare maggiormente unghie e pelo poiché potrebbe non essere più in grado di farlo autonomamente in maniera efficace: il taglio unghie e una spazzolatura delicata ma regolare gli saranno d’aiuto.
Posto che possiamo, anzi dobbiamo, rivolgerci al veterinario per qualsiasi dubbio in merito, possiamo aiutare il gatto se vediamo dei cambiamenti nelle feci, come la stitichezza, o un aumento dei boli di pelo, incrementando l’assunzione di fibra, ma se notiamo che il gatto ha modificato le sue abitudini alimentari, andando incontro all’inappetenza, possiamo cercare di stimolare l’appetito offrendo poco cibo ma spesso, alternando il cibo abituale con qualche novità. Un’altra strategia efficace può essere quella di scaldare leggermente il cibo umido poco prima di somministrarlo, ovviamente senza renderlo eccessivamente caldo: questo perché i predatori naturali mangiano naturalmente “cibo cacciato”, che quindi è a temperature leggermente più alte di quelle ambientali. Inoltre, alcune tipologie di cibo umido si ammorbidiscono se leggermente scaldate.
Non lasciate diversi tipi di cibi a disposizione poiché il gatto può andare in confusione. Se vi sembra in difficoltà nel momento del pasto, la vostra presenza può essere rassicurante. Idealmente le ciotole dovrebbero essere sempre dislocate in punti comodamente accessibili da ogni lato, senza costringerlo a dare la schiena in una particolare direzione.
Indipendentemente da questo, monitoriamo sempre il peso corporeo del gatto, pesandolo con frequenza: è sufficiente avere una bilancia pesa persone in casa e utilizzare il nostro peso come tara, se il gatto si fa prendere in braccio senza alcun problema sarà semplicissimo! In caso di variazioni importanti o di un graduale ma inesorabile dimagrimento, avremo dei dati molto importanti ed indicativi da comunicare al veterinario.
Cerchiamo di evitare stress improvvisi o cambiamenti ambientali importanti: ricordiamo che i gatti anziani si adattano meno facilmente. È di fondamentale importanza assicurarsi che abbia sempre un ambiente sicuro e confortevole, con accesso facile a cibo, acqua, luoghi di riposo e lettiera.
Le lettiere dovrebbero essere quanto più possibile a portata di zampa! Se notiamo che il gatto le utilizza tutte come ha sempre fatto, non modifichiamo la loro posizione, così da non creargli cambiamenti immotivati. Se, invece, dovessimo notare che smette di utilizzarne una in particolare, cerchiamo di capirne i motivi: una lettiera chiusa, ad esempio con lo sportellino-gattaiola, potrebbe diventare difficile da utilizzare; I bordi dovrebbero essere bassi e il substrato, non profumato, dev’essere quello abituale e va mantenuto pulito.
“Mens sana in corpore sano“
“Mente sana in corpo sano“, ovvero “mens sana in corpore sano”, è un’antica massima latina che sottolinea l’importanza dell’equilibrio tra il benessere mentale e fisico. Questo sottolinea l’importanza dell’unità tra mente e corpo nella salute globale. Il benessere completo si ottiene attraverso l’equilibrio tra le proprie risorse mentali e fisiche, e una corretta gestione dello stile di vita.
L’attività fisica è fondamentale per prevenire malattie croniche e degenerative, per mantenere la massa magra e per migliorare la salute mentale, ma se la salute mentale abbandona il corpo non è più possibile svolgerla.
Tutto ciò è di nuovo valido per tutti i “nostri vecchietti”, umani e non.
Nel caso del gatto domestico, specialmente per la classica situazione nella quale non c’è giardino/parco esterno o non è più sicuro far uscire il micio in sicurezza, non è affatto facile fargli svolgere quotidianamente la corretta quantità di attività fisica. Il gatto che comincia a mostrare segni di debolezza o invecchiamento non dovrebbe più uscire da solo in giardino, poiché troppo esposto e vulnerabile: attraversare una strada o affrontare un altro gatto potrebbero essere diventate cose adatte ad altri tempi.
L’attività di gioco-caccia domestica, soft, dovrebbe essere regolare, quotidiana: utilizzare il gioco preferito oppure stimolarlo con delle novità come giochi nuovi, snack da ricercare in posti nascosti o in scatole di cartone, aperte lateralmente se il gatto non salta più volentieri (stimolazione olfattiva/caccia al tesoro e piccoli problem solving).
Forniamogli tiragraffi, possibilmente orizzontali e verticali, questi ultimi non troppo elaborati o complicati da raggiungere.
La verticalità rimane una delle cose più importanti per il gatto anche in questa fase della vita, sia per continuare a controllare il suo territorio, sia per guardare da diverse prospettive, ad esempio fuori dalla finestra. Se abbiamo già delle strutture per gatti o dei tiragraffi particolarmente alti, possiamo acquistare o costruire dei piccoli aiuti, rampe, rialzi o scalette, specialmente se sappiamo che i suoi luoghi del cuore sono diventati per lui proibitivi, anche perché spinto dalla voglia di raggiungerli potrebbe farsi male.
In questa fase della vita del vostro gatto potreste aver bisogno di contattare un consulente in Cultura Felina® prima di affrontare un evento importante e stressante come la nascita di un bambino oppure di prendere decisioni importanti come l’adozione di un altro animale domestico, poiché l’effettiva opportunità può variare dal temperamento del gatto, dal suo stato psicofisico e dalle sue abitudini precedenti.
Elisa Macrì – Consulente in Cultura Felina® – Roma