A chiunque sarà capitato, almeno una volta nella vita, di leggere o sentire dire che i gatti sono creature indipendenti, più affezionati alla casa che al loro umano. Ma è davvero così?
Una piccola parte di verità c’è: quando lo svezzamento si conclude, il gatto si distacca completamente dalla madre, diventa autonomo e rafforza il legame con il territorio che è un aspetto fondamentale per la sua sopravvivenza.
Quindi la domanda sorge spontanea: i gatti ci amano oppure no?
Su questo tema si apre un vero e proprio dibattito, con due fazioni di pensiero contrapposte: da una parte sta chi è convinto che il gatto ami incondizionatamente, dall’altra invece abbiamo chi lo considera un animale indipendente, freddo e interessato solo a cibo e al comfort.
Anche in questo caso troviamo un fondo di verità: in natura, il gatto è un animale solitario, e solo con il tempo e grazie al processo di domesticazione, è diventato un individuo sociale facoltativo che accetta la convivenza con l’uomo e con altri animali, della stessa o di diversa specie, solo quando le risorse e le condizioni ambientali risultano favorevoli per la sopravvivenza di tutti.
Ma la realtà è ben diversa: il gatto esprime affetto attraverso un linguaggio esclusivo e affascinante. Sta a noi imparare a interpretarlo correttamente.
La scienza comportamentale felina, fortunatamente, ci conferma che il gatto è sì un essere indipendente, ma non per questo insensibile. Il suo modo di dimostrare affetto non è sempre evidente agli occhi umani, ma è reale, autentico e profondo.
I gatti non esprimono affetto in modo diretto o esplicito: il loro amore è sottile, silenzioso e, a tratti, misterioso.
Ci osservano, ci ascoltano, imparano i nostri ritmi e si adattano alla nostra presenza. E quando un gatto ci sceglie (perché sì, ci sceglie) crea con noi un legame profondo, fatto di fiducia e rispetto.
Il loro amore si manifesta attraverso gesti sottili, discreti, che potremmo definire “contatto indiretto”. Questo tipo di comunicazione affettiva è profondamente radicata nella natura felina, dove la fiducia e il rispetto degli spazi giocano un ruolo fondamentale.
Un esempio tipico è quando il gatto sceglie di stare nella stessa stanza con noi, anche senza cercare il contatto fisico. La sua semplice presenza è un segnale di fiducia: ci considera parte del suo territorio sicuro.
Vediamo insieme quali sono i gesti più comuni e facilmente riconoscibili che il gatto compie per indicare un legame profondo:
- Quando ci segue da una stanza all’altra senza un motivo apparente.
- Quando si addormenta accanto a noi o sopra oggetti che portano il nostro odore.
- Quando ci porta dei piccoli “doni” come giochi o, a volte, delle prede (meno gradite agli occhi umani).
E infine, ho lasciato per ultimo il gesto forse più affascinante e tenero: il battito lento delle palpebre, noto anche come “sorriso felino” o “bacio del gatto”, che significa: “mi fido di te”.
È importante saper cogliere e interpretare correttamente il linguaggio del corpo dei nostri gatti, poiché la loro comunicazione è prevalentemente paraverbale e non verbale.
Osservarli con attenzione ci permette di riconoscere i segnali che ci inviano per esprimere affetto:
- quando camminano con la coda sollevata in posizione verticale, è un saluto amichevole.
- Quando fanno le fusa, non esprimono solo piacere, ma comunicano anche uno stato emotivo.
- Quando “fanno la pasta” con le zampette su di noi, richiamano il comportamento che avevano da cuccioli per stimolare la fuoriuscita di latte dalla madre.
- Quando danno dei piccoli morsetti affettuosi e leccatine mentre li accarezziamo, sono chiari segnali di un forte legame emotivo.
Diversi studi sul comportamento felino hanno evidenziato come il legame che si può instaurare tra i gatti ed i loro umani sia paragonabile all’attaccamento che i bambini hanno nei confronti dei genitori. Un legame che si basa su fiducia, protezione e la certezza di avere un punto di riferimento sicuro su cui poter contare sempre.
Proprio come accade nei bambini, anche il gatto manifesta una maggiore attività e comportamenti di esplorazione più sereni e sicuri quando è presente il suo umano di riferimento. In situazioni in cui si sente minacciato o si trovi di fronte a qualcosa che provoca forte stress, tenderà a cercare la vicinanza del proprio umano per rassicurarsi, proprio come farebbe un bambino con la madre o il padre.
Inoltre, i gatti che hanno instaurato un attaccamento sicuro tendono a mostrare maggiore fiducia, curiosità e capacità di adattamento. Non si tratta solo di affetto, ma di una vera e propria relazione emotiva, basata sulla reciprocità e sulla coerenza delle interazioni.
Quando il gatto percepisce che il suo umano risponde con sensibilità e costanza ai suoi bisogni, si crea un legame profondo e duraturo.
È stato inoltre dimostrato che i gatti sono in grado di riconoscere i volti umani e di associare le voci a sensazioni positive.
Questo paragone ci aiuta a comprendere quanto sia complesso e significativo il rapporto tra gatto e umano: non è solo convivenza, ma una forma di amore che ha radici psicologiche e affettive molto simili a quelle che regolano le relazioni umane più intime.
Ad ogni modo, è importante ricordare che ogni gatto è un individuo unico, con il proprio carattere e la propria storia. Il suo sviluppo, l’ambiente in cui vive e il temperamento sono tutti fattori determinanti nella costruzione del rapporto con l’umano.
Per questi motivi, potremmo trovarci di fronte a un gatto molto espansivo, che si avvicina e cerca subito il contatto, oppure a un gatto più timido e riservato, che ha bisogno di più tempo per prendere confidenza. Ma questo non significa che sia meno capace di amare o che non dimostri affetto: semplicemente lo fa a modo suo.
Ciò che dobbiamo fare, quindi, è rispettare la sua individualità e volontà, evitando di forzare in alcun modo il contatto. Lasciando che sia lui, quando si sentirà pronto, a mostrarci il desiderio di interagire.
Osservare è la parola chiave quando si parla di gatti: attraverso il corpo e le azioni ci inviano segnali chiari su ciò che provano e su chi siamo per loro.
E’ importante lasciargli la possibilità di sceglierci (perché significa entrare nel suo mondo), dobbiamo guadagnarci la sua fiducia, rispettare i tempi e accettare che l’amore, per un gatto, è uno scambio profondo di rispetto. Un amore che non si misura in abbracci, ma in vicinanza consapevole, in piccoli riti quotidiani e in silenzi condivisi.
Ed è forse proprio in questo che il gatto ci ama più di quanto immaginiamo.
Elena Frati – Consulente in Cultura FelinaⓇ certificata – Emilia Romagna









