Le ragioni dietro una costante richiesta di cibo possono essere molteplici è, quindi, necessario indagare sulla natura del suo comportamento, per comprendere se davvero abbia ancora fame e perché. L’ aumento del suo appetito, infatti, potrebbe essere legato a qualche patologia, oppure è un sintomo di noia, che indica piuttosto il bisogno del gatto di ricevere maggiore attenzione e interazione con il suo umano.
Segue un regime alimentare adeguato?
In natura i gatti si nutrono di piccole prede: topolini, insetti, piccoli uccelli o lucertole. Essendo carnivori stretti hanno un estremo bisogno di mangiare elevate quantità di proteine, a differenza degli umani, che sono onnivori e dei cani, che possono avere una dieta più variegata. Un’ altro elemento basilare da considerare è il loro metabolismo, molto rapido, che li porta a dover mangiare poco e spesso nell’ arco della giornata.
Questo vuol dire che, se il micio chiede in continuazione cibo probabilmente la sua dieta potrebbe essere sbilanciata, carente del giusto apporto proteico di cui ha bisogno e questo lo spinge a cercare continuamente cibo, alla ricerca delle componenti nutrizionali che gli mancano. È possibile che si verifichi una situazione del genere quando si scelgono per il gatto alimenti industriali di bassa qualità, resi sicuramente molto appetibili, ma sbilanciati e privi della giusta quantità di proteine.
Abbiamo detto che il metabolismo del gatto è molto rapido e, per questo, necessità di piccoli e frequenti pasti. Dunque, non rappresenta una scelta ottimale costringere il gatto a nutrirsi solo negli orari stabiliti dal suo umano, perché questo, se da un lato non rispetta i suoi bisogni, dall’ altro potrebbe portarlo a sviluppare uno stato ansioso, causato dall’ impossibilità di avere libero accesso al cibo in ogni momento della giornata.
La scelta migliore sarebbe quella di lasciare la quantità giornaliera di crocchette a disposizione del gatto, che saprà autoregolarsi e mangerà il giusto. La razione quotidiana di cibo dipende dal gatto, dall’ tipo di alimento, ma soprattutto dalla possibilità o meno, che ha, di fare attività fisica. I gatti sterilizzati ed eccessivamente sedentari tenderanno ad ingrassare, quindi è importante non eccedere con il cibo, in quanto l’obesità apre la porta ad una serie di gravi patologie metaboliche.
In natura, un gatto deve cacciare per procurarsi il cibo e, tra un pasto e l’altro, si muove, perlustrando le sue zone di caccia, alla ricerca di nuove prede. Riportare questa dinamica in un contesto domestico, significa proporre brevi sessioni di gioco tra un pasto e l’altro, per aiutarlo a bruciare le calorie in eccesso.
L’ alimentazione deve essere equilibrata anche dal punto di vista psicologico, per risultare appagante. I baffi del gatto, che sono importanti organi di senso, devono riuscire a percepire il cibo, il che significa utilizzare ciotole basse e larghe, che accolgano tutto il suo musetto, baffi compresi.
Di fondamentale importanza è a che la temperatura del cibo, che deve essere ambiente o leggermente tiepida, perché in questo modo si riproduce la temperatura delle prede che il gatto consumerebbe in natura. A prescindere dalla stagione, non servire mai al gatto cibo bollente o appena uscito dal frigorifero.
Consultare un veterinario nutrizionista ci aiuterà a scegliere gli alimenti e le quantità più adeguate al nostro gatto.
Parassiti intestinali
Un’ altra causa, dietro la costante richiesta di cibo, potrebbe essere la presenza di parassiti intestinali che tolgono i nutrienti essenziali dagli alimenti ingeriti. Per questa ragione il gatto avrà sempre fame, ma potrebbe non perdere peso, bensì presentare un addome molto gonfio e tondeggiante, accompagnato da un alito sgradevole. È necessario rivolgersi immediatamente al veterinario, che interverrà farmacologicamente per risolvere il problema.
L’ appetito eccessivo potrebbe essere il sintomo di una malattia.
Tra le patologie che potrebbero colpire il gatto, con una sintomatologia che altera le abitudini alimentari, le più importanti sono il diabete e l’ipertiroidismo, che colpisce principalmente i gatti anziani, aumentando sensibilmente il metabolismo, inducendo il gatto ad avere sempre fame.
Il diabete, invece, generalmente insorge dopo un periodo di sovrappeso o di obesità e non permette al gatto di assorbire i nutrienti dagli alimenti e di trasformare gli zuccheri in energia, da qui il continuo senso di fame.
La causa della continua ricerca di cibo potrebbe risiedere in un disturbo psico‐ emotivo.
Questo tipo di disturbi possono condurre facilmente ad alterazioni delle abitudini alimentari, più facilmente individuabili se il gatto smette completamente di mangiare, ma potrebbe anche reagire in modo opposto, aumentando smodatamente la sua alimentazione.
I gatti, come gli esseri umani, infatti, possono soffrire di depressione, causata da molteplici fattori: ad esempio un gatto abbandonato potrebbe sviluppare un disturbo di questo tipo, che però può insorgere anche a seguito di una perdita importante, come la morte del suo umano di riferimento, di un altro membro del suo gruppo familiare, l’allontanamento o la morte di un componente del suo gruppo felino.
La noia
Può facilmente colpa i gatti domestici e condurli ad una sovralimentazione. Questo può accadere perché il gatto vive in un ambiente per lui monotono e poco stimolante, che non gli offre attività interessanti e che lo aiutino a soddisfare i suoi bisogni di specie.
Il gatto è un animale che ha bisogno di stimoli, sia mentali che fisici e l’ambiente in cui vive dovrebbe sempre tener conto delle sue esigenze. Ecco perché, se un gatto vive costantemente dentro casa, è necessario arricchire il suo territorio, rendendolo più dinamico e attraente per lui.
Permettiamogli di raggiungere postazioni sopraelevate, come mensole, scaffali, tavoli o librerie, perché gli consentirà di vivere la tridimensionalità dello spazio, raddoppiando in questo modo la sua area di azione. Posizionando tiragraffi a torre vicino finestre, o porte finestre, si darà la possibilità al micio di trascorrere del tempo osservando quanto accade fuori (passatempo a lui decisamente gradito). Lasciare a disposizione giochini che lui potrà utilizzare anche quando è solo in casa. Ma non bisogna dimenticare la cosa più importante:
Interagire con il nostro gatto e dedicargli del tempo di qualità In molti casi, infatti, scambiamo la sua richiesta d’ attenzione con quella di cibo e, pensando di risolvere il problema, riempiamo la ciotola. Questo non solo non risponde alla vera esigenza del gatto, ma genera un apprendimento. Il gatto infatti, imparerà che, se viene a cercarci, ottiene attenzione e questo lo indurrà a ripetere il comportamento.
A questo punto è necessario porsi alcune domande: come mi prendo cura del mio gatto?
Interagiscono davvero con lui o mi limito a riempire la sua ciotola e a mantenere la lettiera pulita?
Affinché la relazione umano‐ gatto sia completa ed appagante per entrambi, è necessario trascorrere insieme del tempo di qualità, costituito da momenti di gioco, di coccole, di ascolto reale dei suoi bisogni, senza ricorrere al cibo.
Al mattino, ad esempio, la prima cosa da fare, appena svegli, non dovrebbe essere dargli la pappa, ma fargli le coccole per 5 ‐10 minuti, in modo da posticipare la richiesta di cibo e non creare una associazione tra il nostro risveglio e il mangiare, ma gratificando il suo bisogno di attenzione con la condivisione di un momento d’affetto. Alla sera, momento della giornata in cui il gatto è particolarmente attivo, sarebbe opportuno regalargli una sessione di gioco di 10‐15 minuti, in modo da fargli svolgere un’attività per lui importante, sia dal punto di vista fisico che psicologico, evitando anche che ci venga a svegliare durante la notte perché pieno di energie.
Preferibilmente si dovrebbero stabilire dei momenti fissi giornalieri, in cui svolgere specifiche attività, consentendogli di sviluppare una routine prevedibile e costante. In questo modo il gatto si sentirà più sicuro e sereno e parteciperà con entusiasmo alle attività proposte, senza ricorrere alla richiesta di cibo per ricevere attenzioni.
Rischi di un’alimentazione eccessiva
Un’ alimentazione eccessiva può portare a conseguenza anche gravi e, a volte, irreversibili. Si può sviluppare l’artrite, il diabete, come abbiamo già detto, problemi al fegato, ai denti oppure al pelo.
Se un gatto mangia troppo, la prima cosa da fare è verificare il suo peso. Si può tranquillamente utilizzare la bilancia elettronica per umani, si segna il peso e, dopo due settimane, si procede ad un nuovo controllo. Se il gatto ha perso o ha preso peso è necessario rivolgersi al veterinario, affinché possa svolgere tutti gli esami necessari per verificare la presenza o meno di patologie.
Se, dal punto di vista fisico, il gatto non dovesse presentare alcun problema, vorrebbe dire che la richiesta eccessiva di cibo è un messaggio che il gatto vi sta lanciando, per comunicare un disagio di tipo psico‐ emotivo. Arricchire il suo ambiente e dedicargli maggiori attenzioni può aiutare il gatto a sentirsi più appagato, a non avere più la necessità di ricorrere alla richiesta di cibo per essere ascoltato.
Si può sempre chiedere il supporto di un professionista, come un veterinario comportamentalista, oppure un operatore del benessere etologico del gatto, per avere i giusti suggerimenti da seguire in situazioni di questo tipo.
Maria Teresa Fiore – Consulente in Cultura Felina®️